Degrado della costiera di Marina di Camerota

Una forte libecciata nel mese di gennaio ha portato definitivamente nelle profondità marine migliaia di metri cubi di sabbia, asportandola dalle spiagge della Cala del Cefalo (Mingardo), della Calanca e di Lentiscella nel Comune di Camerota. Le spiaggette delle Saline nella zona degli alberghi sono state totalmente asportate dalla furia dei marosi, mettendo a nudo le antiche scogliere da proteggere dalle ruspe comandate da operatori miopi. Mi mancano i dati riguardanti la foce del Mingardo, ma conto di andare a verificare prima possibile. Però proprio la foce del fiume Mingardo col porto canale artificiale è emblematica del degrado provocato dall'uomo e dalla sua scarsa lungimiranza ambientale ed economica. Quaranta anni fa - chi scrive è testimone - la terraferma nella foce del Mingardo arrivava ad un piccolo scoglio a mare, le due rive erano coperte da un bosco di ontani e lo scoglio del Mingardo era una penisola. I francesi del Club Mediterranée ci andavano a piedi e parlandone bene promuovevano il turismo di Palinuro e dell'intero territorio. Con la costruzione della strada Palinuro - Marina di Camerota e della Mingardina è iniziata la grande stagione delle ruspe, che hanno prelevato migliaia di metri cubi di ghiaia e sabbia dal letto del fiume Mingardo e dal canale artificiale creato alla sua foce.

Alcuni proprietari di villaggi e lidi sono passati poi a lisciare e arare le spiagge con le ruspe per mettere ombrelloni ed altro, danneggiando la flora dunale e favorendo l'asporto della sabbia da parte del mare. Il colpo di grazia è stato dato l'anno scorso dall'amministrazione del Comune di Camerota, che ha rilasciato decine di concessioni per stabilimenti balneari sulla spiaggia della Cala del Cefalo. Oltre al danno di immagine, gravissimo per l'intera area, l'uso selvaggio delle ruspe, che non sono state mai fermate dalle autorità competenti nonostante le ripetute denuncie, ha accelerato l'erosione di questa spiaggia. L'amministrazione di Camerota "ha lavorato per privatizzare la spiaggia al 100% dando occupazione". La verità amara è una tremenda mazzata economica data ai vecchi stabilimenti balneari e un fallimento annunciato per molte delle nuove concessioni. L'erosione della spiaggia della Cala del Cefalo, accelerata da tale sfruttamento sballato, è un danno enorme per l'intero Parco Nazionale del Cilento e soprattutto per l'area turistica di Palinuro - Marina di Camerota. Le prossime mareggiate possono interrompere la strada Palinuro - Marina nella zona del ristorante Indian, dove la sabbia asportata supera i due metri d'altezza. Se questo avviene di chi è la colpa? Che cosa facciamo? Chiediamo allo Stato di gettare altri massi per rinforzare la strada, come è stato fatto alla foce del fiume Mingardo? Chi paga il conto? Dove si prendono i soldi con questi chiari di luna a livello nazionale e a livello zonale? Se non credete, fatevi una passeggiata sulla spiaggia della Cala del Cefalo e andate ad "ammirare" lo scempio causato dalla dabbenaggine, dall'ignoranza e dall'avidità dell'uomo.

Salvatore Calicchio - Presidente Associazione Posidonia ONLUS