Fu nel lontano 1972 che ebbi il “Palinuro d’oro” in premio alla mia arte, insieme con altri che ebbero il riconoscimento concesso alle autorità locali ed agli uomini illustri nel campo dello spettacolo, dell’arte e della politica. Io stesso fui uno degli organizzatori che si affiancarono al comm. Felice Pedrotti, costruttore edile, il quale, dopo aver costruito, a prezzo di disagi e vicissitudini, il noto locale “Lanternone”, discoteca night club e ristorante, fece di esso il simbolo primario del turismo a Palinuro. Ricordo che curai la scenografia e le decorazioni create con fiori forniti dal noto fioraio De Luca di Napoli. Cercai degli otri grandissimi per addobbare il palcoscenico con rose di lungo stelo, che alla fine mi furono dati in prestito da Mauro Rinaldi, proprietario dell’Hotel Gabbiano (ora ereditato dal figlio Antonio). Per consegnare i premi furono chiamate l’attrice Silva Koscina e la presentatrice della RAI Mariolina Cannuli. Fu per me una grande emozione essere chiamato per ricevere il “Palinuro d’oro” in qualità di pittore scultore e ceramista. Tra gli altri premiati ci furono l’attore teatrale Giuseppe Pambieri e alcuni nomi noti della politica, che avevano contribuito alla rinascita del turismo e dello spettacolo in Palinuro. Due grandi leoni in gesso furono portati da Napoli per adornare i bordi della piscina del Lanternone, oltre ad una scultura in maiolica, creata da me stesso, che fungeva da acquario, ma che purtroppo non fu mai ultimata per il ritardo della consegna delle vasche di cristallo da inserire nella scultura stessa. Dopo questa iniziativa di Felice Pedrotti non ci fu più nulla di simile fino al 16 agosto di quest’anno, con lo spettacolo-concerto del noto attore e cantante Massimo Ranieri. Ebbene, in questa occasione sono stato colpito appassionatamente dalla scenografia che la stessa natura dell’Arco Naturale ha offerto per collaborare allo spettacolo. Il gioco di luci sulle rocce, i riflettori che facevano risaltare il palco collocato sul mare davanti alla spiaggia dell’Arco davano ancora di più un’immagine surrealista, quasi a far sorgere dall’acqua questo immenso palco, che onorava le splendide e note canzoni di Massimo Ranieri, accompagnate da salti e piroette di giovanissimi ballerini. C’era un pienone di oltre diecimila persone, come fu nel 1972 per il “Palinuro d’oro”, ma mentre quest’ultimo si basava sull’architettura della Discoteca Night Club del Lanternone e sulle decorazioni e le scenografie dell’interno del locale, invece lo spettacolo di Massimo Ranieri – a parte l’indiscutibile valentia del cantante – si inseriva in un ambiente naturale dove l’architettura era stata creata da Dio e dove la tecnologia moderna aveva contribuito a creare una visione surrealistica, che il pubblico da tanto tempo non vedeva ed ammirava. Io spero che spettacoli come questi saranno ripetuti ancora in futuro non solo per migliorare il turismo a Palinuro, ma anche per attirare i VIP che ora preferiscono le spiagge della Costa Smeralda e della Costa Azzurra.
Renato Di Fiore Pittore, scultore, ceramista (che è sempre presente a Palinuro dal lontano 1956)
Anche quest’anno, ormai giunti alla fine della stagione turistica, abbiamo raccolto le consuete lamentele di molti operatori del settore; nonostante le condizioni meteorologiche favorevoli si è registrato un calo di presenze soprattutto nei mesi di giugno e luglio. Ormai, da alcuni anni, a Palinuro, si lavora a pieno ritmo nelle attività legate al turismo, solo per una ventina di giorni in agosto. È poco per mantenere un sufficiente benessere economico, tanto più che ultimamente altre attività, come l’agricoltura, la pesca e l’artigianato hanno avuto un trend negativo. Quest’anno la crisi del turismo in Italia è stata un fenomeno generalizzato, ma Palinuro sembra abbia sofferto più di altre località dei dintorni. La parabola discendente del livello (almeno qualitativo) del turismo di Palinuro parte dall’allontanamento del Club Mediterranée, cui hanno contribuito, fra l’indifferenza della maggioranza della popolazione, forze politiche e individui spinti da una miope visione di interessi particolari. Poi si è continuato con la speculazione edilizia, l’edificazione disordinata, l’inquinamento e il danno irrimediabile dell’ambiente; per finire con l’abbandono, la mancanza di manutenzione, il degrado del territorio. Nonostante tutto, molti turisti continuano a venire a Palinuro attirati dalla bellezza del mare, dalla mitezza del clima, da un paesaggio spettacolare. Ma allora, come mai, con tutte queste ricchezze ambientali, l’industria turistica stenta a decollare? Credo, che alla base del problema, ci sia una mancanza di cultura in generale ed in particolare di cultura del turismo, di cultura dell’accoglienza. In questo paese si è fatto sempre poco per la cultura; manca, ad esempio, una biblioteca, mentre si spendono decine di milioni per effimeri spettacoli musicali e sportivi. La mancanza di cultura porta a gestire con superficialità e approssimazione anche il settore del turismo. A tal proposito vorrei far notare all’assessore che si occupa di ciò, che ci sono degli ottimi corsi universitari di economia e gestione del turismo e, se non li può frequentare lui, potrebbe dare l’incarico a un altro consigliere comunale oppure assegnare una borsa di studio ad un giovane volonteroso; questo sarebbe un ottimo investimento. Potrebbe trasmetterci utili nozioni su una più adeguata e moderna politica dell’accoglienza del turista, qui spesso considerato come il classico pollo da spennare, anziché come un ospite da trattare con riguardo. L’amministrazione comunale dovrebbe rendere più accogliente il paese, il territorio, cosa che gratificherebbe non solo i turisti ma anche chi vive qui tutto l’anno. Si potrebbero fare tante cose con spese modeste. In passato il nostro gruppo aveva fatto alcune proposte come, ad esempio, la creazione di parchi giochi per bambini, la sistemazione delle discese a mare, la realizzazione di nuovi parcheggi, che non sono mai state accolte. I nostri amministratori sembrano concentrati sulla progettazione di grandi opere pubbliche, (che garantiscono lauti guadagni), senza peraltro aver ottenuto, fino a questo momento, grandi risultati. Fra le opere pubbliche, sarebbe, secondo noi, prioritaria la costruzione di una rete fognaria e di adeguati impianti di depurazione: si vedono ancora fogne a cielo aperto che inquinano i fiumi e il mare, che sono i beni che dovremmo tutelare nella maniera più rigorosa. Manca un’adeguata manutenzione dei centri urbani, spesso deturpati da cumuli di spazzatura, manca una cura adeguata delle spiagge e delle discese a mare, delle strade, del territorio in generale. L’anno scorso si sono spesi, vorrei dire sperperati, 40 milioni di lire per un “piano traffico”: evidentemente, per qualcuno, il traffico è un grave problema che attanaglia la nostra città per ben quindici giorni l’anno! Ogni anno si spendono decine di milioni di lire per spettacoli musicali e sportivi; saranno sicuramente una cosa utile, ma è mai stata fatta un’inchiesta su quali siano i bisogni essenziali, le principali attese del turista? Quest’anno è capitato che delle iniziative promozionali turistiche siano state addirittura controproducenti. È accaduto che, in occasione della preparazione della manifestazione sportiva “Sun Beach” (spesi 16.000 euro), i bagnanti protestassero vivacemente contro lo spianamento con le ruspe della spiaggia adiacente al campo sportivo. Ciò ha comportato anche il danneggiamento dell’ecosistema dunale, dove nasce il prezioso giglio di mare, per allestire un campo di Beach Volley. Meno male che siamo nel Parco Nazionale del Cilento e che il nostro Sindaco fa parte del Consiglio Direttivo! Altre proteste ci sono state in occasione della preparazione del concerto di Massimo Ranieri del 16 agosto. Si è pensato bene di chiudere la spiaggia dell’Arco Naturale proprio a Ferragosto, senza nemmeno rispettare i termini di preavviso previsti dalla legge! Comprensibile la protesta dei bagnanti inferociti che hanno pagato non poco per venire a passare qualche giorno in questo splendido angolo di costa. Il concerto era stato allestito, tra l’altro, con il contributo della Regione Campania ed, in misura minore, del Comune di Centola (5000 euro); in compenso era gratuito, ma solo per i personaggi politici locali e per gli amici di un noto politico della zona, mentre i comuni cittadini dovevano pagare la modica cifra di 40 o 50 euro a testa. Quella che potrebbe essere la valenza pubblicitaria dell’evento, viene così facilmente vanificata dalla pubblicità negativa che i malcapitati turisti faranno una volta tornati a casa. Spesso colpisce più il racconto di un amico che qualche immagine televisiva. Mi sembra inutile qualsiasi campagna pubblicitaria se non siamo capaci di dare una buona accoglienza al turista, se i commercianti aspettano l’estate per raddoppiare i prezzi, se i parcheggiatori sono esosi, se i vigili, come falchi, sono pronti a sanzionare la minima infrazione. Ci auguriamo che le cose cambino al più presto, che i nostri amministratori, mettendo da parte ogni presunzione, accettino i consigli, l’aiuto, di tante persone, anche personaggi importanti, che da anni vengono a trascorrere le vacanze estive in questi luoghi.
Gustavo Mion