Bella senz'anima

La nota canzone di Riccardo Cocciante parla di una donna abituata a fingere, a cambiare partner con facilità. E, in una riflessione sulla politica di oggi, mi è venuto in mente proprio tale parallelo, come la donna della canzone così la politica di oggi è BELLA SENZ’ANIMA. Nella cosidetta 1ª repubblica non v’è dubbio che in un certo periodo storico (anni 90) il sistema politico italiano era fortemente degenerato. I partiti politici avevano abbondatemente tracimato dal proprio alveo invadendo tutto e soffocando l’intera società. Tangentopoli è sembrata, o meglio è stata presentata, come la soluzione per tutti i mali. Ma come sempre accade si è gettata l’acqua sporca con tutto il bambino. Ne è nata una presunta 2ª repubblica che dovrebbe o avrebbe dovuto essere migliore della prima. Ma ciò è vero? La politica di oggi è davvero migliore della prima? Anzitutto nulla è cambiato in tema di moralità. Sono cambiati i metodi, ma i risultati sono identici, se non peggiori, ed i costi della politica sono aumentati a dismisura. Dal consigliere comunale, al sindaco, su, su, fino al parlamentare, c’è una sfrenata corsa allo stipendio. Si, perché oggi sono tutti stipendiati, e molto profumatamente, per cui la maggior parte si dedica alla politica quale ricerca di un posto di lavoro. Stanti questi obiettivi, viene di conseguenza la mancanza di coerenza ed i “salti della quaglia” cui assistiamo sovente. Anche qui da noi abbiamo subito fatti del genere. Abbiamo votato e sostenuto candidati alla camera e alla regione che ora ci ritroviamo sul fronte opposto. Non occorre fare nomi essendo noti a tutti.
Certo, ciò non è una novità, ma oggi le cose sono aggravate per la spersonalizzazione della politica, cioè per la mancanza d’anima, come accennavo innanzi. Con la riforma elettorale di circa 10 anni fa, è stato introdotto il sistema maggioritario (per l’elezione del 75% dei deputati). E fu un errore. Nei singoli collegi elettorali i vertici dei partiti (e quindi poche persone) hanno scelto i candidati adottando criteri diversi, ma certo senza alcun riferimento ad un radicamento sul territorio, ad una storia, un impegno già espresso. Soprattutto nel centrodestra sono state candidate ed elette persone senza alcun merito e senza alcuna esperienza. Ne è venuta fuori una classe politica squallida e squalificata, incapace di dare risposte anche ai bisogni più elementari dei cittadini, foss’anche per una semplice informazione.
Oggi si vara una nuova riforma elettorale con un ritorno al proporzionale. Sarebbe stata una buona cosa. Ma viene proposta nel peggiore dei modi. In ogni collegio ciascun partito presenterà una lista, come per le regionali. Nel nostro caso il collegio comprenderà le province di SA-AV-BN e CE e ciascuna lista avrà un massimo di 23 candidati. L’elettore potrà votare solo per il partito, quindi senza preferenze, e saranno eletti i candidati secondo l’ordine in lista. Potrà esserci cosa più aberrante di questa? Il rapporto tra candidato ed elettore, già oggi così labile, verrà annullato del tutto, con buona pace della democrazia, ossia governo del popolo! L’ordine in lista verrà deciso dai soliti pochi ed avremo un ingessamento della politica, uno stato conservatore, considerato che i deputati uscenti saranno sicuramente ai primi posti e nessuno dovrà dimostrare la forza ed il consenso elettorale proprio.
Gli eletti non avranno alcun debito di riconoscimento verso gli elettori ed avremo una totale spersonalizzazione della politica. Forse ci sarà un minore accanimento elettorale. Certamente da parte dei candidati fuori gioco (cioè che non sono ai primi posti in lista), ma anche da parte degli elettori che non potranno scegliere e sostenere un proprio candidato. Sarà un bene? Ne dubito. E non facciamo stupidi, soliti paragoni con l’America (USA) o altri paesi. Noi siamo diversi, soprattutto più passionali! Il centro sinistra è contro tale riforma, ma su questo punto non ha speso una parola. Ed è ovvio, poiché i vari leader (Prodi, Fassino, Bertinotti, Castagnetti, Pecoraro Scanio, Mastella, Diliberto, Boselli, Di Pietro, ecc.) hanno tutto l’interesse a conservare la poltrona propria, oltretutto senza spese personali. Chiamateli fessi! Meglio che le persone da eleggere le scelgano loro anzichè gli elettori! Anche nel centro destra sono stati tutti d’accordo, ad eccezione del solo Follini che coerentemente si è dimesso da segretario del suo partito. Se dunque oggi la politica è senz’anima, domani mancherà anche del resto. E per chi la politica è solo passione sarà un handicap ancora maggiore.

Romano Speranza